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CRESCIUTE A PANE ED ERBE - La nostra intervista per la rivista l'Erborista.


- di Mariella Di Stefano



Tra le cose belle di questo lavoro che mi ha portato, nel corso degli anni, a conoscere molti luoghi e protagonisti dell’erboristeria del nostro Paese, erboriste ed erboristi, c’è anche l’incontro con alcune realtà di tradizione familiare che sono riuscite, nel tempo, a tramandare l’attività.

Tra queste c’è sicuramente l’erboristeria ‘Campo dei Fiori’, storico negozio milanese con sede in Viale Premuda, nella zona di Piazza Cinque Giornate, e non è un caso che la nostra rivista abbia assegnato a questo punto vendita il Premio alla Carriera 2021 per la lunga e consolidata presenza nel mondo dell’erboristeria.

Titolari sono Francesca e Roberta Forte che portano avanti l’attività avviata dalla madre nel 1980 e testimoni quindi di un pezzo importante di storia di questo settore, dei cambiamenti che lo hanno segnato prefigurando nuovi contesti economici e lavorativi.

Un viaggio all’insegna dell’attaccamento e della passione per un lavoro finalizzato al benessere delle persone, arricchito di sorrisi e gentilezza, come si legge sul pannello all’ingresso del negozio.

E con Francesca Forte abbiamo ripercorso in sintesi questa esperienza.

Un’esperienza che ci riporta ai primi anni Ottanta... Proprio in quel periodo infatti mia madre, biologa e diplomata a Urbino, aprì la prima erboristeria a Varese.

Ne seguirono altre, fino a 11, avviate in diverse aree del nostro Paese, inclusa Ischia, splendida isola della quale mia madre si era innamorata dopo un soggiorno turistico.

A quei tempi parlare dell’efficacia delle piante nella prevenzione e di approccio dolce per il benessere era fantascienza.

Nonostante le erbe venissero usate fin dall’antichità per mantenere il corpo in salute, proporre rimedi che non fossero farmaci o anche parlare di sana alimentazione e di importanza della flora batterica intestinale, non fu per niente facile, ma i nostri genitori erano caparbi e appassionati.

Mio padre in realtà si occupava di tutt’altro.

Direttore commerciale di una grande azienda, aveva colto le potenzialità di sviluppo del settore erboristico, così all’età di quarant’anni si iscrisse all’Università di Urbino, diventò erborista e affiancò nostra madre in questa avventura.

Io e mia sorella Roberta siamo cresciute in negozio - a pane ed erbe come ci piace dire - e già da piccole avevamo nozioni erboristiche chiare: la malva disinfiamma, la china abbassa la febbre, l’aloe lenisce la pelle irritata, il carciofo depura il fegato.

È stato naturale, perciò, seguire le orme dei nostri genitori e continuare la tradizione di famiglia.

Anche noi abbiamo conseguito il diploma di erboristeria di Urbino e via via siamo cresciute professionalmente, fino al punto in cui siamo subentrate ai nostri genitori nella gestione dell’erboristeria.

Per dare spazio anche alla nostra vita privata, abbiamo tuttavia scelto di mantenere aperto solo il punto vendita di Viale Premuda a Milano, cedendo tutti gli altri. La scelta si è focalizzata non a caso sul primo negozio aperto a Milano da nostra madre, una sede con una solida matrice storica e per di più collocato in un’area centrale, bella e vivace, della città.

È qui che lavoriamo nella totale condivisione del metodo e delle scelte di lavoro e della sua impostazione, con la collaborazione di Jessica e Christine, laureate in Tecniche erboristiche e anche naturopate.

Ha mai avuto ripensamenti su una scelta fatta così precocemente? Francamente no.

Questo lavoro, che per inciso ci è stato servito su un piatto d’argento, è il nostro progetto di vita e oltre ad essere bellissimo è anche fonte di tante gratificazioni.

E se il nostro negozio ha tanto successo ed è così frequentato, lo si deve soprattutto alla passione con cui lavoriamo, sommata all’impegno quotidiano, all’ascolto e all’accoglienza della clientela, all’aggiornamento professionale per approfondire le conoscenze acquisite nel tempo con l’esperienza, allo studio e alla partecipazione a corsi e seminari sulle principali tematiche dell’erboristeria.

Tutto ciò ha sedimentato una forma mentis che ci consente di rispondere puntualmente alle richieste del cliente e di formulare, per ciascuno di essi, una sorta di ‘protocollo’ di intervento che si avvale delle molte risorse a disposizione dell’erborista.

Fondamentali in tal senso sono state le relazioni intrattenute, nel corso di questi decenni, con esperti e collaboratori che ci hanno affiancato in negozio e che abbiamo sempre cerca- to di selezionare tra i migliori.

Farmacisti, biologi, anche qualche medico e nell’ultima fase laureati in Tecniche Erboristiche.

Questa scuola dell’esperienza ha ampliato molto le nostre conoscenze all’interno di uno scambio proficuo e utilissimo nella realtà quotidiana di lavoro dietro il banco.


Quarantuno anni sono tanti: come è cambiata l’erboristeria in questi decenni? È cambiata moltissimo e sotto molti aspetti.

Non sto a elencarli tutti: proposte, prodotti, approccio della clientela, richieste di consulenza, risorse disponibili...

E sono cambiate anche le persone che si rivolgono al nostro consiglio.

Intanto sono aumentate numericamente, come naturale conseguenza di una maggiore informazione e conoscenza delle erbe e dei prodotti naturali e del contributo che possono offrire al benessere della persona. Rispondere a clienti più informati ed esigenti è stato stimolante e ha richiesto un nostro adeguamento alla nuova situazione.

In termini pratici ha voluto dire, tra l’altro, ampliare e diversificare la gamma delle proposte e aggiungere agli strumenti base del nostro lavoro - preparati tradizionali quali tisane e decotti - nuovi prodotti, anche linee di integratori formulati con tecnologie avanzate e molto performanti che prefigurano una sorta di farmacologia fitoterapica.

Questa chiara evoluzione dell’offerta di mercato consente davvero di affrontare, con un approccio basato sui preparati naturali e vegetali, un’amplissima gamma di piccoli disturbi e di farlo con notevoli risultati. D’altra parte il nostro focus è da sempre il cosiddetto ‘curativo’: è qui che concentriamo i nostri sforzi, senza dispersione di energia.

Con questo ricco armamentario siamo in grado di affrontare e spesso di risolvere problematiche che includono disturbi gastrointestinali, cistiti, piccole infiammazioni: l’esperienza e il continuum quotidiano sono nostri compagni in questo viaggio verso il benessere.





C’è una richiesta o un problema che prevale sugli altri? Sono numerose le problematiche infiammatorie di varia natura e, accanto ad esse, anche la perdita di peso e i percorsi di depurazione/disintossicazione.

Non dimentichiamo poi il supporto richiesto per i disturbi dell’umore, le piccole insonnie e soprattutto lo stress, accentuatisi in particolare negli ultimi due anni segnati da incertezza e preoccupazioni per il futuro.

In questo periodo, ad esempio, hanno preso piede anche approcci a sfondo energetico come la floriterapia, che in passato veniva poco utilizzata nel nostro negozio.


Con quale metodo? Consigliamo sia i Fiori di Bach sia quelli australiani.

Se ne occupa in modo specifico una delle nostre collaboratrici, che ha seguito una formazione ad hoc, mentre mia sorella e io preferiamo concentrarci sulle erbe e le formulazioni fitoterapiche più classiche.

Senza tralasciare un altro dettaglio: si tratta in effetti di un approccio coinvolgente e piuttosto impegnativo sul piano delle energie personali.

Chi utilizza i Fiori di Bach è spesso una persona complessa, alla ricerca di risposte a grandi questioni che drenano tempo ed energia.

D’altra parte queste tendenze sono il riflesso dei tempi che stiamo vivendo, quando in molti sono alla ricerca di riferimenti e certezze e cercano di ridare un centro ad esistenze frammentate.


Quale spazio date alla cosmesi? Stiamo iniziando a inserirla in negozio da poco e abbiamo già ricavato una bella nicchia dedicata a un settore che in passato, devo dire, era poco presente in un negozio incentrato sul ‘curativo’.

Nell’ampia gamma di proposte sul mercato, preferiamo rivolgerci ad aziende che abbiano un chiaro approccio ecosostenibile, per la scelta degli ingredienti, le tecniche di formulazione e anche il packaging.

La salvaguardia del pianeta è nelle nostre mani e, se possiamo, diamo anche noi il nostro piccolo contributo, che il cliente tra l’altro apprezza particolarmente.


Qual è il fil rouge che collega il ricorso a preparati simili ma anche tra loro differenti?

Che si parli di gemmoderivati, estratti, erbe sfuse ecc., le piante officinali hanno sempre una sinergia d’azione. Per questo ci sembra importante non caricare troppo la persona, associando ad esempio diversi integratori o preparati che vanno ad agire su problemi diversi. Anche perché in questo modo, banalmente, non riusciremo a capire se il prodotto sta risolvendo quel determinato problema.

Preferiamo quindi procedere per gradi, affrontando un problema alla volta.

Mi piace parlare in questo caso di ‘fidelizzazione’ dell’organismo: si inizia cioè a risolvere un piccolo problema, magari il più angustiante per quella persona, e quando ne siamo venuti a capo si passa allo step successivo. L’altro tassello chiave del lavoro è la personalizzazione del consiglio che deve considerare, sempre, unitamente al quadro generale, anche la persona che è portatrice di un certo disturbo o disagio. E qui un elemento chiave è senza dubbio il colloquio con il cliente, quella chiacchierata che consente di definire una specie di ‘anamnesi’, termine che ovvia- mente utilizzo per rendere il concetto e senza alcuna correlazione con il percorso del medico.

Insomma un vademecum che aiuta a selezionare il consiglio più adeguato per il problema di quella singola persona. Questo approccio si applica anche al nostro e-commerce, attività che abbiamo avviato nel primo duro lockdown per la necessità di andare incontro alle persone, di cercare un contatto e che abbina al prodotto anche consigli personalizzati. E devo dire, a un primo bilancio, che l’iniziativa della vetrina social ha avuto un ottimo riscontro, tanto che in un solo anno abbiamo raggiunto 12 mila followers.





Anche i prodotti sono cambiati, si diceva poc’anzi.

Sono più numerosi, performanti: vi soddisfa l’attuale offerta? La trovo molto soddisfacente. Sono stati fatti passi da gigante in questo campo, soprattutto grazie allo sforzo di alcune aziende di adeguare e migliorare le formulazioni, per renderle più efficaci e anche più sostenibili.

L’aggiornamento continuo delle proposte e le richieste della clientela fanno sì che la nostra lista dei fornitori, un tempo più ristretta, si sia anch’essa ampliata, per rispondere alle diverse richieste di chi si rivolge alla nostra erboristeria e per avere il meglio del mercato da proporre ai nostri clienti.

Infine, sulla base di ricette di nostra madre abbiamo formulato alcune linee di prodotti a nostro marchio.

Si tratta per lo più di mix di piante in forma liquida - in soluzione idroalcolica o come gemmoderivati - che vanno ad affrontare problemi ricorrenti quali, ad esempio, le turbe della menopausa o le problematiche circolatorie, tra le altre.

Con Roberta abbiamo creato poi diversi prodotti per coadiuvare la perdita di peso che è una richiesta frequente in erboristeria e l’abbiamo lanciata online negli ultimi due anni, ottenendo un grande riscontro.

È un lavoro che richiede tanto studio per stare al passo con i tempi e saper consigliare nel modo più adeguato le persone che ci danno fiducia! ma non saprei immaginarne un altro!



Per gentile concessione della testata l’Erborista, Tecniche Nuove SpA


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